venerdì 11 giugno 2010

Attese, senza aspettare

"Claire scoprì che l'attesa era piacevole per alcune cose (il Natale, la lievitazione del pane, le gite verso luoghi speciali) ma che per altre non lo era affatto".
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Conservo ancora lo stesso amore per il cibo e per tutto ciò che lo riguarda, conservo la stessa passione e ancora mi s'illumina il volto se comincio a parlare di cucina ma...non riesco a conservare la stessa pazienza nel prepararlo.
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Mi capita spesso di pensare a una ricetta a mio avviso invitante, di acquistare ingredienti credendo che li impiegherò per farci qualcosa di speciale ma finisco altrettanto spesso a mangiarli così come sono; mi capita...di sfornare dolci che si "afflosciano" al primo sguardo, macchè sguardo e sguardo, quelli si afflosciano veramente!
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Ho perso il "tocco", quello che fin'ora mi ha fatto sentire "un po' fata, un po' fattucchiera", o probabilmente ho perso solo la pazienza, o la voglia, o l'entusiasmo? O lo stimolo giusto?
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Quello che ti fa sembrare tutto perfetto, qualcosa, qualcuno, lo stimolo in più; quello che ti fa infornare e sfornare all'alba, quello per cui non puoi fare ma pensi di fare lo stesso perchè il solo pensiero rende quel dato cibo vivo come te...che ne so. Qualcosa è accaduto, uno dei due lieviti è andato e l'altro se non lo salvo seguirà il primo...aiuto.
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Mi ripeto che si tratta solo di un momento, sono certa che sia così, un momento che prosegue da tempo ma sicuramente un solo momento...perchè lo sguardo mi s'illumina ancora...ma a voi è mai capitato di rimanere fisse/i a guardare semplici cassette di frutta e verdura? A me si.
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Io, più che una pazzia, lo trovo ancora un buon segno O_o
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Nel frattempo, leggo qualche libro; in particolare, vi consiglio di dare un'occhiata a "IL PROFUMO DEL PANE ALLA LAVANDA", a me l'ha regalato Alice ormai qualche mesetto fa. Così, tanto tempo dopo gli ho prestato attenzione e l'ho letto nel giro di una sola settimana, divorato, assaporato, sottolineato, una storia che personalmente mi ha conquistata per la sua magia.
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Ho sempre sostenuto che i libri arrivano a noi da soli, che non siamo noi a sceglierli ma il contrario; allo stesso modo, mi sono chiesta se siano loro a dettarci il momento giusto in cui esser letti. Molto più probabile che la mia anima sognatrice abbia nuovamente sfornato una teoria stramba...ma allora perchè, dopo tutto questo tempo, ho come la sensazione che abbiano aspettato su una scrivania in attesa di quell'istante in cui avrebbero dovuto quasi illuminarmi? In cui avrebbero avuto un senso.
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Forse è soltanto questione di periodi in cui si è più o meno sensibili e ci si riconosce in una data storia, non lo so. So soltanto che molte parole di questo e altri libri letti in questo mese hanno avuto più senso ad esser lette proprio adesso.
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Troppi sentimenti devo soffocare, per me che non sono capace a soffocare ma che a stento, ci riesco...nell'attesa, senza aspettare, che qualcuno li sappia amare per quel che sono.
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Buonanotte, a chi riesce a chiudere occhio.
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"Non puoi perdere quel che non hai, pensò, e distolse lo sguardo"
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"Ti svelerò un segreto riguardo a mia sorella: le piacciono le cose che restano. Perciò non andartene"
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"Buon vino davvero, però non mi succede niente. Penso solo a Claire. Sydney sorrise e bevve un altro sorso: Sei senza speranza"
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"La specialità di casa Waverley era il vino di caprifoglio, che permetteva di vedere al buio, e non solo...] ...[ quel nettare ogni anno portava con sè alcune rivelazioni. Dopotutto vedere al buio significa anche notare cose che, altrimenti, si ignorerebbero."
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"Bizzarro...Si era sentita triste per aver perso qualcosa che non aveva mai posseduto!"
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"Noi non siamo strane.Siamo ciò che siamo"
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"...ogni cosa accadeva perchè così doveva essere, ed era inutile cercare di anticipare il futuro. Alla gente piaceva credere il contrario, ma "ciò che si pensa non ha alcuna influenza su ciò che accadrà. Non ci si può imporre di stare bene. Non ci si può imporre di disamorarsi"
°
"Dà alle persone qualcosa che ancora non sanno di adorare e non si scorderanno mai di te"
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"Uomini! Non puoi vivere senza, e non puoi neanche ucciderli!"
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"Bè, vale la pena pazientare per le cose più belle"
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"Storie del genere non duravano nel tempo. Non poteva concedersi quel piacere, perchè altrimenti, quando fosse finita, avrebbe trascorso il resto della vita sentendone la mancanza"
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"Alcune persone non sanno come ci si innamora, proprio come altre non sanno nuotare. Quando si buttano la prima volta vanno nel panico, poi però imparano in fretta"
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"Affrontalo in due fasi, si impose, come in una ricetta. Prendi un uomo e una donna e mettili in una ciotola"
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"...e mescola."
(da "IL PROFUMO DEL PANE ALLA LAVANDA" - Sarah Addison Allen)

1 commento:

la Susina ha detto...

il suddetto libro mi ha "trovato" nell'ottobre del 2008 .... inutile dire che mi ha incuriosito anche se leggendolo mi è venuto da paragonarlo, per certi versi, al film "amori e incantesimi" (se non l'hai visto, lo devi vedere assolutamente) ... sono quelle cose che ti capitano all'improvviso, cose ignote, di cui non hai mai sentito parlare, mai viste, e che ti attraggono improvvisamente ... adoro questi momenti, sono rari ma preziosi .... sono convinta che ritornerai a cucinare e presto, fissare le cassette della frutta con amore è già un buon segno ... ^^
bacioni e buon weekend!